venerdì 13 ottobre 2017

CineRecensione#13: Black Mirror (I-II-III stagione)

Anno: 2011
Episodi: 3 (I); 4 (II); 6 (III)
Produttore: Netflix

Di solito inserisco qualche riga di trama nelle mie CineRecensioni (non scritta da me), ma questa volta no e dico subito il motivo: Black Mirror non ha una trama effettiva. Ogni stagione è un susseguirsi di episodi che cambiano ogni volta personaggi, ambientazione e trama e l'unica cosa che hanno in comune è la tecnologia, vera protagonista della serie.

Per questo motivo, mi limiterò a parlarvi dei singoli episodi che più mi hanno colpita, concludendo poi con qualche riflessione generale.

- Messaggio al Primo Ministro (1/01)


Il primo episodio è uno shock. Ed io ero stata avvertita, perchè è stata mia sorella a vedere per prima questa serie, a parlarmene di volta e in volta e poi a spronarmi a vederla. Quindi, ero preparata. Ma nonostante ciò, ho finito l'episodio con un fortissimo senso di nausea. La trama è presto detta. Una notte il Primo Ministro inglese viene informato che una delle principesse reali è stata rapita. Su Youtube è apparso un video, dove la ragazza, sotto istruzioni del rapitore, ha comunicato le condizioni del suo rilascio: il Primo Ministro deve avere un rapporto sessuale con un maiale, completo e non finto, e ripreso in diretta nazionale. Se non verrà fatto nel giro di 24 ore, la principessa verrà uccisa.
Una trama particolare a dire poco, per un primo episodio che ha il merito (?) di tenere incollati allo schermo, prima scettici, poi increduli, infine disgustati, esattamente come il Primo Ministro. Una riflessione su quanto l'opinione altrui (opinione pubblica nel caso del Primo Ministro) ci manovri, un tema molto importante per questa serie tv e che verrà affrontato ancora una volta. Da notare che qui la tecnologia è ancora a un livello contemporaneo, molto lontano dai livelli fantascientifici di tutti gli altri episodi.

- Orso Bianco (2/02)


Una donna si sveglia in una stanza. Non ricorda nulla, neanche il suo nome, e ha un gran mal di testa. Nel momento in cui esce fuori di casa, si trova a vivere un incubo. Circondata da persone che non fanno altro che filmarla continuamente col cellulare, verrà presa di mira da persone mascherate che brandiscono ogni genere di arma e cercano di ucciderla. L'unica speranza è raggiungere il fantomatico Orso Bianco, legato però a strani e confusi ricordi...
Questa è stata una delle puntate più terribili, dal punto di vista psicologico. E il motivo è tutto legato al finale, un colpo di scena che ribalta completamente il punto di vista dello spettatore e che lascia un senso di amaro e, di nuovo, quasi disgusto in bocca. Mai come in questo episodio ho sentito più forte il mio ribrezzo e la mia paura per l'umanità come massa.

- San Junipero (3/04)


Premiato ultimo episodio, credo che sia uno dei pochi che, nonostante qualche spunto sempre un po' ambiguo, si concluda positivamente (o comunque non in una maniera tale da farti desiderare di cavarti gli occhi). San Junipero è un paese strano e solo andando avanti con l'episodio si capirà davvero cosa succede in questo posto. Le protagoniste sono due giovani donne che si incontrano per la prima volta qui e, nonostante le grandi differenze tra loro, si innamorano. Non posso dire altro, altrimenti farei spoiler tremendi. 
Episodio privo di quel senso di abbattimento e disgusto che si accompagna alle altre visioni, è una sorta di boccata d'aria fresca. Molto bello, diverso.

Ho portato un solo episodio per stagione, ma me ne sono piaciuti - e molto - vari altri. Ciò che importa è che Black Mirror riesce, anche senza portare avanti un'unica narrazione coerente, a trasmettere con forza alcuni temi che ho trovato importantissimi e attuali.
Il primo - e il più controverso - è quello della tecnologia. Tecnologia che, lo ripeto, è qui futuristica, incredibile, fantascientifica. E, nonostante tutto ciò che si sente dire in giro, io credo che il messaggio di questa serie tv non sia da riferirsi tanto al pericolo di queste tecnologie così avanzate, ma in quello insito nella stessa natura umana. In ogni episodio visto, dove ogni sfumatura di progresso sembrava portare più infelicità e alienazione, mi sono resa conto che a condurre a questi risultati non era la tecnologia in sè ma l'uomo, che trasmette nell'oggetto le sue passioni, solitamente negative. E così in Ricordi pericolosi un supporto sostanzialmente innocuo (un chip che, comandato da un telecomando, permette alle persone di vedere i propri ricordi come un film) diventa lo strumento per un uomo ossessivo e paranoico per portare la propria psicosi a un livello superiore, fino al suo esito disastroso. Oppure in Torna da me diventa un modo per evitare una situazione dolorosa, un palliativo che impedisce alla protagonista di interiorizzare e superare un lutto. Mi è piaciuto dunque questo controverso rapporto tecnologia/uomo, in cui è l'uomo - sempre e comunque - a sfruttare il potenziale dannoso della tecnologia, con un processo che, sebbene in scala minore (ma perchè parliamo di tecnologie molto meno avanzate!) vediamo in atto anche ai giorni nostri. Ma se generalmente ci si scaglia contro la tecnologia in sè, la serie conferma il mio pensiero, ovvero che la responsabilità sia nella persona, che sfrutta in maniera positiva o negativa un potenziale.
Black Mirror affronta ogni faccia di questa nostra nuova realtà e non trascura nè i reality show nè i social network. Nel primo caso, l'episodio più significativo è 15 milioni di celebrità, una sorta di distopia in cui l'unico modo per fuggire a una realtà alienante è guadagnare abbastanza punti e partecipare a un reality show, la classica occasione in cui si dice che solo 1 su 1000 ce la fa. Il finale è, come quasi sempre del resto, molto amaro e ci porta in un mondo fatto di curiosità morbosa e crudeltà. I giudici, cattivi e sempre indifferenti alle persone che hanno davanti, sembrano usciti da uno dei nostri programmi e la freddezza con la quale decidono delle persone e distruggono uno dei momenti culmine dell'episodio è terribile.



Ecco qui la scena in questione (anche se priva del finale, per non spoilerare troppo), un momento di grandissima intensità emotiva appena prima che tutto precipiti e che parla direttamente a noi e alla nostra realtà, una realtà fatta, come dice Bing, di cazzate, di cose che non esistono e di falsità. Ogni cosa è presa, distorta e commercializzata, spettacolarizzata. Un finale tremendo anche in questa puntata, ma perfettamente in linea con l'umanità - purtroppo anche fin troppo veritiera - di Black Mirror.
Come vi dicevo, si parla anche dei social network e l'episodio dove l'argomento viene affrontato nella maniera più diretta è Caduta libera, dove a monopolizzare la vita delle persone è una sorta di Instagram. In questo episodio vediamo come un social network possa impattare in maniera effettiva sulla vita di una persona, delineando una sorta di nuova classe sociale. La ricchezza, dunque, si combina con valutazioni alte (il corrispettivo dei like di facebook) e la protagonista Lacey, novella parvenu, cerca in tutti i modi di diventare parte di quel mondo dorato da lei guardato con invidia da sempre, un mondo dove vivono la crudeltà e la falsità, caratterizzato da repentino successo ma anche da disastrose cadute.  In Odio universale, invece, i social network mostrano invece l'altra faccia, quella che vede il popolo del web unito contro un capro espiatorio sempre diverso, odiato in maniera violenta e irrazionale, un odio insensato ma non per questo meno intenso, che trova nei social, anche oggi, un ottimo modo per esprimersi.
Un altro aspetto che questa serie tv analizza, è l'immedesimazione dello spettatore con il carnefice. Questo è particolarmente evidente in Orso Bianco e in Zitto e balla. Sono due puntate che farei vedere a chi è favorevole alla pena di morte, perchè credo che lasci molta amarezza e molti dubbi. Uno degli effetti, sicuramente, soprattutto del primo episodio, è il ritratto del popolo come massa, che si pone come giudice e giuria, un fenomeno legato a doppio filo con il discorso che facevo prima per i social e a cui possiamo tranquillamente assistere ogni giorno, sul web come nella vita. In un mondo dove sparare giudizi e pareri non richiesti è diventata l'abitudine, Black Mirror ci prende alla sprovvista, ribalta la prospettiva e, in definitiva, ci frega alla grande. Giudica il peccato e non il peccatore, si dice, e anche nei casi più estremi l'umanità emerge potente, come il senso di pietà. O così dovrebbe essere, immagino. Se non vi è capitato, io mi preoccuperei, e lo dico tranquillamente.
Allo stesso modo, assistiamo anche a un processo di deumanizzazione della vittima in Gli uomini e il fuoco, una dura critica a quelle tecnologie che ci portano a mettere una qualunque distanza con altre persone al fine di poterle trattare con crudeltà senza rimorsi.
Questa serie mi è piaciuta davvero molto, anche se mi ha turbata. Non è una serie facile e non dà una lettura felice o positiva del mondo. È crudelmente realistica e non fa sconti a nessuno, non edulcora la realtà a nostro uso e consumo. È uno specchio, a tutti gli effetti. E l'immagine che ci rimanda è quella di un'umanità oscura.

Virginia







16 commenti:

  1. Ciao! Ho nominato il tuo blog per il Blogger Recognition Award! Se vuoi ti aspetto qui: https://lanostrapassionenonmuore.blogspot.it/2017/10/blogger-recognition-award.html

    A presto e grazie!

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    1. Ciao! Grazie mille, Silvia, risponderò il prima possibile:)

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  2. Hai citato alcuni dei miei episodi preferiti: questa serie è davvero fenomenale e, a parte qualche piccolissima caduta di stile ("Vota Waldo") si è rivelata una delle esperienze televisive più sconvolgenti, emozionanti, traumatizzanti e atipiche di sempre, almeno secondo me! :D

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    1. Concordo su "Vota Waldo", uno degli episodi un po' meno d'impatto anche secondo me. Black mirror è una serie davvero traumatizzante, non è una di quelle che ti guardi per distenderti. Una riflessione profonda sulla nostra società, disturbante ma imperdibile!

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  3. Ho visto il primo episodio di Black mirror, o forse sarebbe meglio dire: l'ho iniziato, poi verso la fine l'ho dovuto interrompere per il senso di nausea che mi dava: sono andata a leggere la trama su google perché sapevo che non avrei avuto il coraggio di vedere interamente l'episodio... quindi capisco perfettamente quando dici che questa serie "è un pugno nello stomaco".
    Dopo aver letto la tua recensione, mi è venuta voglia di riprenderla... comunque complimenti: non ho visto gli altri episodi ma vedere che tu ci hai trovato così tanti spunti interessanti mi incuriosisce un sacco! Davvero una bella recensione!!

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    1. Grazie mille:)
      Allora, io ho finito il primo episodio con la nausea, letteralmente. Gli altri non schifano allo stesso modo, colpiscono in altre maniere. Visto che gli episodi non sono effettivamente legati tra loro, ti consiglierei di tralasciare il primo episodio e di proseguire con gli altri, sono sicura che non te ne pentirai!

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  4. Ho visto le prime due stagioni di Black Mirror (ma ho in programma di vedere la terza, appena attiverò nuovamente il mio abbonamento a Netflix) e mi trovo molto d'accordo con te.

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  5. Ho scoperto questa serie giusto l'altro giorno (io vivo nel mio mondo, e l'avevo sentita sì nominare, ma il nome era tutto quello che conoscevo) e il trailer sembrava interessante. Dopo aver letto la tua recensione ho un'idea molto più chiara di quello che è la serie (perché il trailer intrigherà anche tantissimo,ma di spiegazioni ne fornisce veramente poche), ma non so se la guarderò... sembra abbastanza "forte"

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    1. In effetti è molto forte e non per tutti, secondo me. Io per prima avrei voluto fare una pausa, a un certo punto, ma mia sorella ha insistito molto... Secondo me potresti infilare un episodio ogni tanto, tanto non c'è un'effettiva continuità della storia ma ogni episodio è concluso in sè stesso. Trovo che sia anche un'analisi piuttosto sottile e profonda delle nostre interazioni con la tecnologia, quindi senz'altro te la consiglio:)
      Fammi poi sapere, se decidi di guardarla!

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  6. Ciao Virginia! Sono rimasta un po' turbata leggendo la tua recensione, soprattutto quella del primo episodio. Non so dirti se ho voglia di vederla o meno. Da una parte sì perché è molto particolare, dall'altra ho paura perché troppo cruda e angosciante!

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    1. Ciao Maria! Il primo episodio è un po' a sè stante, ma angosciante è comunque il modo più indicato per definire questa serie! Tutto terribilmente reale, però, negli aspetti puramente psicologici:(
      In caso, fammi sapere!

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  7. Ciao Virginia. Non conoscevo questa serie e sono rimasta a bocca aperta. Davvero, non immaginavo che in una serie tv si potessero trattare argomenti simili con una tale crudezza e calcando evidentemente la mano proprio sugli "orrori" della nostra società.
    Perchè se ho capito bene e basandomi sulle sensazioni che mi hanno dato le tue parole, mi sembra di capire che vengano presi di mira soprattutto gli aspetti tecnologici e sociali che tanto ci fanno sentire migliori, più vicini e "amici" per demonizzarli o meglio, proprio per trasfigurarli, facendo venir fuori il marcio che c'è dentro.
    A volte pensiamo che i brividi arrivino dall'horror, ma qui mi pare che ci sia tanta carne al fuoco per riflettere e per provare suggestione.
    Un abbraccio!

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    1. Ciao Antonietta:) Questa è, in effetti, una serie tv particolare e decisamente non per tutti. Per farti un esempio, mia sorella l'ha divorata, io ho fatto fatica e solo perché ci teneva lei, altrimenti i tempi sarebbero stati decisamente più diluiti. Questo non perché non mi sia piaciuta ma perché l'ho trovata impegnativa e pesante. Credo però che sia una riflessione profonda e necessaria sulla nostra realtà, quindi te la consiglio senza riserve!
      Un abbraccio:-*

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