mercoledì 15 marzo 2017

CineRecensione#5: Chronicle

Anno: 2012
Pellicola: Colore
Durata: 88 min
Regia: Josh Trank

In seguito alla casuale esposizione a quelle che sembrano radiazioni provenienti da un blocco di cristallo trovato in un buco nel terreno, Andrew, Matt e Steve scoprono di aver acquistato poteri telecinetici. Possono muovere piccoli oggetti, creare campi di forza intorno a sé che li proteggono e anche volare. Più si esercitano, più diventano abili e potenti.
Dei tre però, quello che sembra essere il più potente è anche il più instabile, ovvero Andrew, che a differenza dei due compagni di telecinesi non è inserito ma anzi è continuamente vessato dalla vita e pronto al delirio d'onnipotenza. L'esperienza che aveva avvicinato i tre comincia quindi a dividerli per il progressivo crescere dentro Andrew del disprezzo per qualsiasi etica, accompagnato da manie di grandezza, fino all'inevitabile manifestazione pubblica dei poteri e confronto a campo aperto.


Carissimi lettori eccomi qui! Non sono scomparsa, ho solo perso un po' il senso del tempo. I giorni si susseguono, sempre uguali e pieni di impegni, e con la mia disponibilità "a singhiozzo" di un computer con internet diventa difficile gestire il blog. Ma tengo duro e sono qui, oggi, per la nostra quinta CineRecensione (e per dirvi di rimanere collegati, a brevissimo anche una nuova recensione librosa su questi schermi;)).
Il film di cui vi parlo oggi è stranissimo. Entrato in casa anni fa quasi di soppiatto, lo odiai e non lo rividi più, finchè questo weekend - complice una grande delusione - non mi sono ritrovata alla ricerca disperata di qualcosa di nuovo da vedere. E la mia scelta è ricaduta su questo particolarissimo Chronicle.
Si tratta di una produzione sicuramente atipica e, almeno a mio parere, non del tutto riuscita.
Fin dalla scelta di narrare gli eventi attraverso gli occhi di una onnipresente telecamera, trucco già visto sugli schermi che, però, non mi fa impazzire (opinione personale).


Un giorno Andrew decide di prendere una telecamera e filmare tutto.
È solo, vessato, ferocemente chiuso. Sua madre sta morendo; suo padre è sempre ubriaco e violento; i soldi non bastano per pagare le medicine della madre; a scuola è vittima di bullismo pesante, così come nel suo quartiere; non ha amici se non un cugino, Matt, che gli parla solo per pietà e in nome della loro parentela; non ha mai avuto una ragazza.
Un giorno prende una telecamera e comincia a filmare la sua vita. La sua voce, fuori campo, ci introduce nel suo mondo e le immagini completano i suoi eloquenti silenzi.
Andrew è schiacciato dal mondo, rintanato in sè stesso. Dà l'idea di un'infelicità profonda e soffocante che gli pesi sulle spalle. La schiena è un po' curva, gli occhi rivolti a terra, nel tentativo di non attirare l'attenzione di nessuno. La telecamera è la maschera con la quale, all'improvviso, sente di poter affrontare il mondo. E che importa se gli altri lo trovano strano o inquietante? Come se già non lo prendessero di mira abbastanza...
A rompere questa annichilente realtà ci pensano Matt, un amico di Matt (Steve) e una strana meteora precipitata dal cielo una notte che stanno partecipando a una festa.
La tematica dei supereroi è abusata. Trank ha ripreso la materia e ne ha fatto qualcosa di nuovo. A partire dal suo angosciato protagonista, figlio di questi nostri anni feroci e soli. 

"Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità."

Questa frase la conoscete tutti. Si tratta di Spiderman, dove la lotta fra desiderio e dovere che si accende nell'anima di Peter porta a una tragica conseguenza. Ancor più combattuta è la battaglia di Andrew. Quello che è partito come un gioco diventa qualcosa di più grande e serio nel momento in cui si rende conto che può avere un effettivo impatto sulla sua vita. Per un caso incredibile - e inspiegabile, perchè tale rimarrà - lui, Matt e Steve si ritrovano in possesso di straordinari poteri. Una volta superato lo stupore iniziale; una volta fatti i primi tentativi, i primi scherzi; una volta rotto il ghiaccio, insomma, che farsene, di queste capacità?
L'evoluzione del personaggio di Andrew è tragicamente prevedibile. E non nega la responsabilità di nessuno. Ho sempre creduto che i "mostri" siano un frutto soprattutto della società. Siamo abbandonati a noi stessi, e i più fragili sono quelli su cui si infierisce di più. Ma nel momento in cui il destino trasforma il debole in forte, che succede?


I personaggi sono pochi, le inquadrature scure e claustrofobiche, alcune scene un po' pesanti. Questo non è un film classico sui supereroi ma un ibrido che mescola argomenti tipici del genere con altri che ritroviamo sui giornali tutti i giorni. In quest'ottica, Andrew non è l'antagonista ma la vittima che si fa carnefice, in un certo senso restituendo solo quello che ha conosciuto. E non bastano quegli scampoli di affetto che gli mostrano Matt e Steve, perchè è troppo poco e troppo tardi.
Allo stesso tempo, se si comprende Andrew è anche vero che lo spettatore non può assolverlo a cuor leggero. Ancora una volta la violenza è la risposta alla violenza e non so quanto questo possa essere giusto, a cosa possa portare di positivo. Certo Andrew ha iniziato a fare ciò che avrei fatto anch'io al suo posto: utilizzare i poteri nella vita di tutti i giorni, sfruttare un nuovo punto di forza per ribaltare le carte in tavola. Certo è una visione del mondo cruda e quasi animalesca, dove a vincere è il più forte. Ma è solo ciò che gli è stato insegnato.
Gli altri personaggi non sono altrettanto interessanti.
Matt, il cugino, è un ragazzo un po' stereotipato. Al mondo mostra l'aspetto più scanzonato, a casa legge libri di filosofia. Nulla di nuovo sotto il sole o, comunque, nulla che mi colpisca in modo particolare.
Il personaggio di Steve è poco chiaro. Sembra un po' la spalla comica/amicone, ma con punte di sensibilità inaspettate. Ancora, nulla di nuovo. L'ho trovato un personaggio abbastanza piatto, concepito fin dall'inizio per un ruolo ben preciso.
L'unico personaggio femminile che agisce attivamente nella storia è Casey che, come da manuale, si rivela utile solo nella storia d'amore. Per il resto è quasi inesistente e ha attirato la mia attenzione solo perchè ha un blog (non di libri purtroppoxD) ed è sempre piacevole trovare sprazzi di nerdaggine un po' ovunque.
Il mio più grande punto di domanda è stato il finale. Non mi ha convinta per nulla, anzi, ho trovato che facesse scadere tutto un film che, comunque, si era rivelato più interessante del previsto.
Avete mai visto questa pellicola? Se si, cosa ne pensate?

Virginia






10 commenti:

  1. Ciao Virginia! Non ho mai visto questa pellicola. Non la conoscevo e non mi sembra tanto il mio genere...la tematica della telecamera potrebbe essere interessante, anche se è stata usata e ri-usata!

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    1. Ciao:) Si, è una tecnica per nulla nuova e che, per parte mia, non apprezzo neanche particolarmente. Per il resto, le tematiche sono interessanti, l'esecuzione però nel complesso risulta un po' mediocre, a mio avviso.

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  2. Ciao Virginia. Non conoscevo questo film e a dire la verità il titolo non mi ispira mentre la locandina sì come anche la trama. Sinceramente fermandomi a questi elementi non l'avrei guardato, o forse sì, ma mossa da un minimo di curiosità che invece tu hai alimentato alla grande con la tua recensione.
    Molto puntuale, sei andata ad evidenziare gli aspetti sociali e psicologici di una pellicola che mi pare, per fortuna, non è una banale storia di supereroi, perchè a me non piacciono.
    Invece qui mi è arrivata tanta angoscia, solitudine, inquietudine, qualcosa di non risolto che rende l'aria claustrofobica.
    Molto interessanti le tue riflessioni sulla violenza e su ciò che viviamo tutti i giorni e questo film sembra dare una risposta in qualche modo, o forse apre nuove ed infinite domande.
    Devo dire che sei bravissima a recensire film! <3
    Un abbraccio forte!

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    1. Ciao Antonietta! Grazie, sono felice se le mie CineRecensioni ti piacciono*-*
      Questo non è il classico film sui supereroi (che a mia volta non amo - con l'enorme eccezione di Nolan, però!), anche se scade un po' sul banale nel finale. Onestamente, l'ho visto per disperazione e non so se potrebbe piacerti. Se lo trovi su internet, però, e non sai che vedere... Facci un pensierino:)

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  3. Mai visto, ma mi intriga l'idea di base, che trovo ottima.
    Il solo, vessato, disadattato, infelice, che trova in una telecamera con cui riprendere la sua piatta e claustrofobica realtà la possibilità di indossare una maschera, uno strumento di difesa, di estraniamento dal mondo. Niente male.

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    1. L'idea è interessantissima, l'esecuzione però difetta, almeno secondo me. Peccato, lo spunto era davvero buono!

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  4. Non conosco. E... boh. Non mi convince. Passo!!

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  5. Ciao Virginia, non conoscevo questo film e nonostante la tua recensione perfetta sinceramente non mi attira molto, sia perché non è il mio genere (non ho mai visto film di supereroi) e sia perché non mi piace la tecnica di usare la telecamera per narrare gli eventi. Comunque lo segno e se capita sicuramente gli darò un'occasione :)

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    1. Ciao Maria:) Neanch'io amo i supereroi (con l'eccezione della trilogia su Batman di Nolan!) e ho visto questo per pura disperazione, lo ammetto. Ma lo spunto e alcune tematiche sono interessanti e, anche se ha qualche difetto non da poco, sono felice di averlo visto. Se ti capita e sei in vena, fai un tentativo:)

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