venerdì 4 novembre 2016

Recensione: La spia del mare di Virginia de Winter

Titolo: La spia del mare
Autore: Virginia de Winter
Casa editrice: Mondadori
Numero di pagine: 404
Formato: Cartaceo

È il 1741. Mentre la scintillante e cosmopolita Repubblica di Venezia si prepara per le celebrazioni del Carnevale, una spia inglese di nome Cordelia Backson si mette sulle tracce di un feroce gruppo di assassini che celano la loro identità dietro le maschere della Commedia dell'Arte.
Cordelia è bella e pericolosa, in grado di maneggiare ogni tipo di arma, esperta di combattimento e di intrighi politici, ma ancora ignora che qualcuno progetta la distruzione della Serenissima. E che l'uomo a capo di questo efferato complotto è profondamente legato alla sua vita e a quella di ogni singolo componente della sua famiglia – i Giustinian. Sarà proprio ricostruendo ciò che è accaduto in passato che Cordelia si troverà a sciogliere gli enigmi che coinvolgono i suoi genitori e la sua gemella Cassandra.
Ma a tormentarla c'è anche altro: Cassian D'Armer, un giovane uomo alto e bruno di sconvolgente bellezza, il cui sguardo fiero e cupo intimidisce chiunque tenti di avvicinarlo e che il caso ha messo sulla sua strada.
Sarà Cassian ad accompagnarla nella sua missione insieme a tre amici: Alain de Mortemart, un aristocratico francese fuggito dalla corte di Versailles, il giovane abate Giacomo Casanova, libertino impenitente, e un nobile spagnolo in esilio volontario. Nessuno di loro è un cittadino gradito alla Repubblica, ognuno nasconde terribili segreti, ma, quando il pericolo incomberà su Venezia, il Doge non esiterà a reclutarli come spie, promettendo in cambio la grazia per i loro delitti e rischiando di portare alla luce il più oscuro tra i misteri che offuscano la storia della Serenissima.
Attraverso un'attenta ricostruzione storica, affiancando con maestria personaggi reali e di finzione, con una scrittura appassionata e accesa di accattivante umorismo, Virginia de Winter dà vita a un thriller incalzante dalle atmosfere tenebrose, portando sulla scena popolata dalle maschere del Carnevale agenti segreti, alchimisti e uomini di Stato. Un romanzo coinvolgente e unico, che è anche un grande omaggio alla città di Venezia.

Finalmente, un altro libro di Virginia de Winter. Dopo Black Friars, dopo Il cammeo di ossidiana (il titolo di prima era molto più bello, peròxD), ecco La spia del mare. Dalla nebbiosa Vecchia Capitale, dalla Londra di Dorian Gray alla Venezia delle gondole e della luna che, pigra, si specchia nelle acque.
La prima cosa che ho letto di questa scrittrice è stata la sua storica fanfiction The ground beneath her feet, per capire se valesse la pena di sborsare 20 euro per questa autrice nostrana tanto apprezzata. Che dire se non che mi sono perdutamente innamorata della sua Hogwarts oscura e teatro di amori impossibili? Il passo a Black Friars è stato più che immediato e da lì è nato un grande amore, che l'ha seguito fino a qui.
Dopo questa doverosa premessa (preparatevi, credo che sarò ancora più logorroica del solitoxD), eccovi la mia opinione su questa sua ultima opera.
Innanzitutto, Venezia. Non so voi, ma fin da bambina ho avvertito in me il fascino di questa città oscura e romantica, delle sue gondole e dei suoi canali, teatro di storie oltre il quotidiano, perchè se qualcosa di magico può accadere, accade in luoghi simili. E così sognavo di venezia, dell'Ottocento e del suo carnevale, di amori e magie, e i miei sogni di bambina sono stati concretizzati dalla mano della de Winter, che prepara sapientemente il palco e ci introduce in una Venezia perfettamente caratterizzata (per quanto sono in grado di capire) e ci immerge nella sua atmosfera di rarefatta irrealtà. 
Dopo aver preparato la scena, è il momento dei personaggi. E allora lasciate che ve li presenti anch'io, anche se con meno abilità.
La protagonista indiscussa, accanto alla nostra splendida Venezia, è Cordelia. Cordelia Sheffield, Backson, Giustinian; Belladonna, com'è conosciuta in certi ambienti non accessibili ai più; Milady, un altro rimando ancora alla Milady di Dumas e dei suoi moschettieri, alla quale Cordelia è dichiaratamente ispirata.
Cassian D'Armer è il nostro protagonista maschile. Appassionato, deciso, pericoloso. Bellissimo, ovviamente, ma se dobbiamo sognare tanto vale farlo in grande.
Cassandra, gemella di Cordelia e promessa sposa di Cassian, malata e in punto di morte, delicata come un fiore già toccato dall'inverno, che resiste giorno per giorno.
Il Trio delle Meraviglie, la nuova banda di fuori di testa, nella perfetta tradizione delle Cinque Lune (per chi ha letto Black Friars): Monsieur, francese immischiato in storie che si raccontano a fior di labbra solo nel momento in cui la notte è più buia; Manuel, spagnolo che custodisce un segreto oscuro e peccaminoso; Giacomo Casanova, impenitente libertino capace di far tremare uomini e donne. Insieme a Cassian, questi tre signori ne combineranno nelle belle, facendoci ridere, facendoci innamorare, facendoci sognare (è già partita la ship selvaggia, VirginiaxD).
Questi gli attori principali, uomini e donna che, per motivi diversi, si ritrovano a Venezia, ognuno con propri piani da perseguire o propri segreti da custodire. Ad unirli sarà un mistero che tinge di rosso le acque di Venezia, un pericolo che si profila in lontananza per la Serenissima e che, per varie circostanze, coinvolgerà tutti i nostri protagonisti, chi più e chi meno.
Il punto forte dei romanzi di Virginia de Winter è lo stile. Abbiamo a che fare con una scrittrice colta e che riesce a tratteggiare con abilità personaggi e luoghi, una scrittrice con una predilezione per le atmosfere oscure e che mescola amori mozzafiato a magie pericolose, donandoci pagine di delicata poesia e cuori in tumulto. Allo stesso tempo, uno degli aspetti che apprezzo di più di Virginia de Winter è il suo senso dell'umorismo. In ogni suo libro c'è un personaggio che fa morire dal ridere, situazioni all'apparenza intense che lei incornicia con quella punta di sarcasmo che ti fa ridacchiare (magari in pubblico, passando per follexD). Altro aspetto ancora del suo stile è l'impasto di cultura che ci offre. I suoi romanzi ne sono imbevuti e si nota nei dettagli minuti, quelli non ingombranti, che servono ad arricchire e impreziosire il racconto.
Ancora una volta, il libro non è riconducibile a un unico genere: c'è avventura e amore, e un'attenta ricostruzione storica; c'è magia, come dicevo, ma non sullo stile fiabesco: questa magia è intonata all'ambientazione ed è misteriosa, scura, un po' inquietante.
Cordelia è molto diversa, a mio parere, di Eloise, protagonista di Black Friars ( tenendo conto soprattutto dei primi libri): abbiamo qui una giovane donna addestrata nell'uccidere, nell'essere discreta, nel muoversi con furtività e nel travestirsi. Cordelia è una donna piena di risorse, e dovrà appellarsi a tutte per far fronte al mistero in cui, suo malgrado, si ritrova invischiata.
La sua relazione con Cassian, invece, è sensuale e complicata come quella di Eloise e Axel: custodisce un segreto di cui lui non dovrà mai venire a conoscenza e che lui cerca di carpirle, senza capire realmente a cosa sta andando incontro.
Ancora una volta ci ritroviamo davanti a una narrazione stratificata, come piace a me: il piano temporale cambia più volte ma è gestito con perizia e il lettore non si confonde mai. Per chi, come me, abbia letto le altre opere di Virginia: lo stile è simile a quello dell'ultimo Black Friars, più asciutto e funzionale (ma stiamo sempre parlando di Virginia de Winter;)). In precedenza sarei stata scontenta di questa scelta, ma ciò che ha detto alla presentazione mi ha fatto riflettere, e capire: lo stile dei primi libri, per quanto poetico ed evocativo, era inadatto ad una pubblicazione con tutti i crismi, necessitava di essere rivisto, levigato, perfezionato; rischiava di confondere il lettore, di essere troppo pesante, di scoraggiare dalla lettura. Questo nuovo romanzo, pur mantenendo tutta la bravura e la poesia della de Winter, risulta molto meno confusionario, in effetti, e anche se mi mancherà sempre un po' lo stile de L'ordine della spada, non posso che essere totalmente d'accordo da quanto detto e farle i complimenti per il lavoro di limatura che deve aver attuato.
Detto questo, in precedenza mi è stato chiesto se iniziare da questo o da Black Friars. Potete iniziare da dove volete, perfino dalla fanfiction (che io vi consiglio caldamente). Secondo me è meglio iniziare da L'ordine della spada, per un semplice senso di continuità, per vedere la crescita dello stile e non trovarsi presi in contropiede in seguito; per esserci fin dagli inizi, dalla Vecchia Capitale, quando Virginia era al suo debutto nel mondo delle CE. In caso, poi fatemi sapere:)
La spia del mare mi ha riportata un po' indietro nel tempo, quando la sera mi rannicchiavo sotto le coperte e leggevo le sue storie meravigliose, mi ha riportato a quel senso di nostalgia, perchè, come ha detto alla presentazione, si può provare nostalgia anche per luoghi che non si sono mai visti.

Virginia


22 commenti:

  1. Bellissima recensione, sembra proprio un bel libro e vedo che ti è piaciuto! Sai che non ho mai letto nulla di Virginia? Con cosa mi consigli di inziare a conoscerla?? :)

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    1. Grazie mille:) In effetti è proprio un bel libro*-* Allora, io ti consiglierei di iniziare con la serie Black Friars, il cui primo libro è L'ordine della spada.

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  2. Concordo con ogni tua parola! Bellissimo! *__*

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  3. Che recensione magnifica! Cara Virgi hai superato te stessa, ogni parola trasuda il tuo amore per quest'opera e per quest'autrice e ora non posso non metterlo in lista!

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    1. Grazie tantissimo Jessi:) In effetti io amo molto Virginia de Winter e mi piacerebbe moltissimo sapere la tua opinione:)

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  4. Si può provare nostalgia per ogni cosa, indipendentemente dal fatto che la si sia vista/vissuta o meno, io per esempio vivo nella continua nostalgia della corte imperiale del Giappone dell'XI secolo XD
    Comunque sono maledettamente vecchia e devo smetterla di essere sempre scettica nei confronti di questi "nuovi" autori italiani: dalla recensione che ne hai fatto questo libro mi ispira tantissimo – anche perché è ambientato nella mia Venezia che, a mio parere, dona sempre quel tocco di magia in più – quindi ho deciso che devo superare questo mio blocco e inserirlo nella lista desideri!

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    1. Anch'io provo nostalgia di tantissimi posti e solo per averne letto il libro (se poi non esistono proprio, come Hogwarts, siamo messi benexD). Mi piacerebbe provare nostalgia per il Giappone del XI, spero di riuscirci a breve*-*
      Anch'io ero scettica, poi ho beccato un paio di autori davvero bravi, e in tempi recenti sto riscoprendo anche la nostra letteratura del Novecento e dell'Ottocento. Il processo è lento e prudente ma sta portando degli ottimi frutti:)

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  5. Ciao Virginia! E' sempre un piacere leggere le tue meravigliose recensioni, soprattutto quando riguardano libri che ho adorato fin da subito come questo. Che dire? Avrà la precedenza su molti altri, sono davvero curiosa di leggerlo sia perché è un thriller, per di più storico, e sia perché è avvincente e anche divertente, a quanto pare..non posso chiedere di meglio :)

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    1. Ciao Maria, troppo gentile:) Questo libro ha del thriller fino a un certo punto, ti avverto, però credo che possa essere un po' per tutti i palati. In caso lo leggessi fammi sapere!

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  6. Niente, io DEVO cominciare a leggere i suoi libri xD

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  7. Eccomi cara Virginia, finalmente riesco a leggere questa recensione! Non ho ancora letto nulla di questa autrice e la sto scoprendo un pochino meglio proprio grazie alle tue parole. Sei riuscita a descrivere molto bene tutte le caratteristiche fondamentali del suo stile e per chi come me, ancora deve leggere qualcosa di suo, è veramente importante, perchè immediatamente mi ha fatto capire che certamente questa autrice fa per me. Per due motivi principali: è una scrittrice colta e quindi già immagino la sua scrittura, e la sua penna produce atmosfere oscure e intriganti. Cosa posso chiedere di più? Inoltre hai fatto chiaramente riferimento alla poesia, e io adoro le storie che si innalzano per stile rispetto alla comune scrittura commerciale. Qui mi sembra di essere decisamente altrove con questo romanzo ed è davvero interessante.
    E sono perfettamente d'accordo con te. Secondo me si prova nostalgia proprio per i luoghi che non si sono mai visti, perchè li si percepisce ma non li si può raggiungere, nè ora e nè mai. La condanna è proprio quel "sentire" perpetuo.
    Un abbraccio e come sempre mi ritrovo perfettamente nelle tue parole.

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    1. Ciao Antonietta, secondo me questa scrittrice sarebbe PERFETTA per te*-* No, davvero, non so cosa darei per leggere la tua recensione di Black Friars! Sarebbe totalmente nelle tue corde, a mio parere:)
      Un abbraccio:-*

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  8. Virgi ciao... scusa se non sono stata presentissima nella blogosfera, a dire il vero, spesso offline ma finalmente eccomi qui <3 wow... woww... un gigantesco WOW è questa recensione. Ci hai messo passione, entusiasmo, anima e cuore ed io leggerò di certo questo libro <3 Sei grande sempre ma oggi hai davvero superato te stessa *_*

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    1. Ciao Ely, figurati, qui non si timbra mica un cartellino! Quando puoi e hai voglia passi, altrimenti fa niente:)
      Ti ringrazio moltissimo per le belle parole, sono felice che la recensione ti sia piaciuta*-* Adesso ti manca solo di leggere il libro vero e proprioxD

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  9. Che bella recensione!Della De Winter finora ho letto solo il primo volume di Black Friars e l'avevo adorato, leggerò sicuramente questo suo nuovo libro *__*

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    1. Grazie:) Ti consiglio assolutamente di andare avanti, io amo quella saga*-*

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  10. Tornerò a leggerla e commentarla quando sarò riuscita ad arrivare alla fine del libro. Sto andando a rilentissimo, in pratica ho interrotto la lettura, ma non è colpa sua, nonostante me ne lamenti spesso :) è che in questo periodo sono spesso in viaggio e l'ebook mi risulta molto più comodo, e poi il tempo che ho da dedicare alla lettura non è moltissimo, ma spero di riuscire a tornare presto a leggerla! :)

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    1. Fai con comodo! Sono davvero curiosa di sapere quale sarà poi la tua opinione, così da poterne parlare insieme e fangirlare senza ritegnoxD

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    2. Come promesso sono tornata! :) Complimenti per la recensione, direi che te la quoto completamente!!! *___*
      Non ho mai letto le fanfictions anche se mi riprometto continuamente di rimediare, e prima o poi lo farò, anche se odio con tutta me stessa leggere al pc :)
      Comunque, se non fosse che l'ho finito da poco, riprenderei da capo questo libro perché la tua recensione mi ha fatto venir voglia di tornare ad immergermi nelle sue pagine! :)

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    3. Sono felice se sei d'accordo e se la recensione ti è piaciuta:)
      Le ff te le consiglio, io le amo molto*-* ma in ogni caso ti capisco, neanch'io amo leggere da pcxD

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