venerdì 23 settembre 2016

Recensione: La pietra di Luna di Wilkie Collins

Titolo: La pietra di Luna
Autore: Wilkie Collins
Casa editrice: Fazi
Numero di pagine: 572
Formato: Cartaceo
La pietra di Luna, prezioso e antico diamante giallo originario dell’India, dopo una serie di avventurose vicissitudini sopportate nel corso dei secoli, giunge in Inghilterra e viene donata a una giovane nobildonna di nome Rachel Verinder nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Il gioiello, di valore inestimabile, scompare in circostanze misteriose quella notte stessa e un famoso investigatore, il sergente Cuff, viene incaricato di ritrovarlo. L’indagine, per quanto accurata, non porta ad alcun risultato e causa, anzi, sgomento e confusione sia tra i membri della famiglia Verinder che nella servitù. Il romanzo, in cui tutti i personaggi sono apparentemente innocenti ma allo stesso tempo possibili colpevoli, si sviluppa seguendo le sorti della pietra di Luna, in un groviglio di eventi drammatici raccontati, di volta in volta, dai diversi protagonisti.
A fare da sfondo a questo giallo così magistralmente costruito c’è una romantica storia d’amore che, insieme alla suspense e alla curiosità, tiene il lettore avidamente inchiodato al libro dalla prima all’ultima pagina. Unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi capolavori di Wilkie Collins, La pietra di Luna, alla sua uscita nel 1868, consacrò il clamoroso successo dell’autore e riuscì addirittura a destare l’invidia di Charles Dickens, suo grande amico e maestro.
«Probabilmente il miglior romanzo poliziesco mai scritto».
G.K. Chesterton
«Il primo e il più grande romanzo poliziesco inglese, un genere scoperto da Collins, non da Poe».
T.S. Eliot
«Un testo esemplare. Un romanzo ragguardevole, avvincente, opportunamente fluviale e, insieme, un libro-simbolo del noir».
«Panorama»
«L’impero, la grande tradizione letteraria, l’immobilità sociale, l’ironia e il patetico, l’ordine e la trasgressione. C’è molta Inghilterra vittoriana in questo poliziesco. Il pubblico, e Dickens, lo capirono».
«Il Sole 24 Ore»

Wilkie Collins è un autore che, grazie all'opera di ripubblicazione e modernizzazione della Fazi, sta raggiungendo una nuova notorietà. Io per prima sono fra i lettori che lo hanno scoperto solo di recente, ma quel poco che ho letto mi è bastato per decidere che dovevo leggere tutto di quest'autore. E così mi sono man mano impossessata di ogni pubblicazione, scoprendo sempre nuovi aspetti di questo autore, fino ad approdare a quello che è considerato il suo capolavoro: La pietra di Luna.
I romanzi di Collins sono tutti un impasto di gotico, mistery e critica sociale, tutti aspetti che emergono di più o di meno a seconda del romanzo che leggiamo. Se, dunque, ne La donna in bianco prevale il gotico, in Senza nome la critica sociale si fa più dura e Armadale è un misto di ogni aspetto; La pietra di Luna è, a questo punto, un perfetto esponente di giallo poliziesco, sebbene contaminato da altre influenze.
Mi sono accostata a questo romanzo con aspettative altissime, sperando di aver infine trovato il degno rivale de La donna in bianco, che finora era stato eguagliato solo da Armadale. Forse il problema erano proprio queste aspettative, perchè La pietra di Luna mi ha appassionata fin da subito e si è fatto leggere in pochi giorni, ma non è riuscito a rubare il primato a nessuno dei due romanzi sopra citati.
Come al solito, Collins costruisce una vicenda intricata e di antiche premesse, che trova il suo fulcro proprio nella pietra di Luna del titolo, rarissimo gioiello sacro dell'India che, attraverso varie peripezie, è arrivato fino in Inghilterra, lasciato in eredità alla giovane e bella Rachel Verinder. 
Collins adotta lo stesso stratagemma narrativo che si era rivelato vincente con La donna in bianco: non una narrazione unitaria, ma l'unione di vari diari, lettere e memorie circa la sparizione - vero motore della storia - del prezioso gioiello. In questa maniera, lo scrittore riesce a dosare ogni informazione e intrappola il lettore in una sapiente tela di misteri, intrighi e colpi di scena.
Una delle forze dei romanzi di Collins sono i suoi personaggi, e La pietra di Luna non ci delude. Accanto ai più classici Rachel e Franklin Blake, troviamo l'irresistibile Betteredge, antico e fidato domestico della famiglia, e l'acuto sergente Cuff, eroe londinese che coniuga la caccia ai criminali con la passione per la coltivazione delle rose. Chi mi ha veramente colpita, però, sono stati Ezra Jennings che, come ci informa la nota dell'editore (ma avremmo potuto immaginarlo anche da soli), è ispirato allo stesso uomo reale che è fonte anche di un personaggio molto importante di Armadale (e di cui io, puntuale come un orologio svizzero, non mi ricordo il nome). Questo tormentato personaggio dal tragico passato viene mostrato in luce positiva e un po' patetica (ma non possiamo leggere Collins senza aspettarci almeno un po' di patetismo) in La pietra di Luna, mentre assume contorni più sfumati e una personalità più particolare in Armadale.
L'altro personaggio su cui vorrei soffermarmi è Rosanna Spearman, brutta e disgraziata, ancor di più per aver osato innamorarsi dell'irraggiungibile Franklin Blake. Di lei Collins ci mostra il lato più negativo, ma noi lettori non possiamo fare a meno di immedesimarci in lei e provare compassione per questo tragico personaggio. Preferenza che implica una certa antipatia per Rachel, eroina femminile del racconto, lontana da alcuni stereotipi femminili dell'epoca ma troppo perfetta per essere vera e assolutamente piatta se confrontata alla brutta domestica.
Ma a parte i personaggi, Collins si legge per le sue trame, per il suo stile così deliziosamente inglese e le sue ambientazioni un po' gotiche (che qui si sentono poco). Consiglio moltissimo questo autore per chi volesse una lettura impegnativa (parliamo pur sempre di romanzi di una certa dimensione) ma con sprazzi di comicità (miss Clack è fenomenale), il tutto mescolato in quel frammisto di gotico, mistery, poliziesco e narrativa che fanno delle opere di Wilkie Collins qualcosa di assolutamente imperdibile.

Virginia

14 commenti:

  1. Ciao Virginia! Eccoci finalmente con questa recensione che aspettavo. Mi sembra di capire che non ti ha colpita ed affondata come piace dire a me, però ci ha messo del suo perchè comunque lo hai apprezzato e lo consigli. Tutti gli elementi che hai elencato come il gotico, il mistero, il poliziesco, le varie riflessioni non superficiali ma ben delineate sparse per il romanzo, lo rendono molto intrigante ai miei occhi. Quindi confermo la mia super curiosità per questo autore e questo romanzo e ti ringrazio per la tua recensione che mi ha tolto qualche piccolo dubbio, convincendomi sicuramente a leggerlo.
    Un abbraccio!

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    1. Ciao Antonietta:) In effetti, forse perchè avevo aspettative altissime, mi ha un po' deluso, ma rimane comunque un gran bel libro, da leggere assolutamente! Se lo leggi poi fammi sapere:)
      Un bacio:-*

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  2. Ottimo post, come sempre! Grazie ancora per il Liebster Award, ho risposto alle tue domande e ti ho menzionata :)

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    1. Grazie:) Figurati, il tuo blog mi piace un bel po':)

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  3. Mi piace il taglio editoriale della Fazi. Dare voce ad autori poco conosciuti si è rivelata una mossa vincente.

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    1. Sono assolutamente d'accordo, infatti a ogni nuova pubblicazione io sbavo, anche se purtroppo non posso comprare tutto:)

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  4. ciao cara Virginia aspettavo questa tua recensione, come sempre mi hai aiutata a prendere una decisione e di sicuro questa è una lettura che vorrei tanto iniziare presto! Ti mando un abbraccione e ti auguro buon weekend <3 <3 <3

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    1. Sono contenta se hai deciso di dare un'opportunità a Wilkie Collins:) In caso, fammi sapere cosa ne pensi!
      Alla prossima:)

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  5. Ciao Virginia! Avevo già adocchiato questo libro in uno dei tuoi post precedenti e l'ho acquistato in ebook..è un po' lunghetto per i miei gusti, ma la trama mi piace e la tua recensione mi ha convinto :)
    Buon fine settimana :-*

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    1. Ciao Maria! Sono davvero felice se ti ho convinta a comprarlo, a questo punto spero che ti piaccia:) In effetti è lungo, ma secondo me vale la pena:)

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  6. Buongiorno Virginia,
    ti ringrazio molto per questa recensione, avevo adocchiato questo libro perché amo molto le atmosfere inglesi un po' retrò e questo romanzo mi intrigava. Non conoscevo l'autore, e il tuo post mi è piaciuto moltissimo e mi ha ispirato a iniziare a leggerlo.
    Sono nuova qui sul tuo blog, sono arrivata nel tuo angolo grazie a un tag di Libri e Librai e mi piace molto, complimenti.
    Se hai voglia di venirmi a trovare, sono qui: http://evapalumbo.blogspot.it/
    Ciao e buona settimana
    Eva P.

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    1. Ciao Eva, e benvenuta sul blog!
      Ti consiglio assolutamente Wilkie Collins e sono contenta se sono riuscita a incuriosirti un pochino:)
      Grazie! Passerò sicuramente da te:)
      Alla prossima:-*

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  7. Non ho mai letto niente di questo autore, ma ho il "vago" sospetto che dovrei iniziare al più presto!!! :)

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    1. Te lo consiglio moltissimo (in particolare La donna in bianco, meraviglioso*-*). Comunque, il "vago" sospetto è azzeccatoxD

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