venerdì 22 luglio 2016

Recensione: Il professore di Charlotte Bronte

Titolo: Il professore
Autore: Charlotte Bronte
Casa editrice: Fazi
Numero di pagine: 298
Formato: Cartaceo
Il professore è il primo romanzo scritto da Charlotte Brontë. Inizialmente rifiutato dagli editori perché giudicato troppo realistico, fu pubblicato solo nel 1857, due anni dopo la morte dell’autrice. Il protagonista è William Crimsworth, primo e unico narratore maschile da lei utilizzato, il quale racconta in prima persona la sua storia: uomo sensibile e colto, fugge da un lavoro pesante e competitivo nella zona industriale dello Yorkshire e si trasferisce in Belgio per insegnare presso un istituto femminile. Qui conosce Frances Henri, studentessa indigente e particolarmente dotata della quale poco alla volta si innamora, corrisposto. Ma la coppia non avrà vita facile: saranno infatti molte le avversità che i due dovranno affrontare – a cominciare dall’aperta ostilità dell’astuta direttrice della scuola – prima di riuscire a coronare il loro amore.
Come VilletteIl professore prende spunto dall’esperienza personale della Brontë, che nel 1842, quando studiava il francese a Bruxelles, si innamorò del suo insegnante, Monsieur Héger (una relazione che non ebbe però un lieto fine). Lettura trascinante, il romanzo formula un’estetica nuova, mettendo in discussione molti dei presupposti su cui era basata la società vittoriana e rivelandosi come precursore dei lavori più maturi dell’autrice: l’approfondimento psicologico dei personaggi e la vivacità descrittiva degli ambienti in cui si muovono sono chiaramente riconducibili al genio di Charlotte Brontë.


Ed eccomi qui, a recensire questo romanzo che chiude un pezzo di vita. La mia, per inciso. Dall'età di 11 anni leggo di Charlotte e delle sue sorelle. Piano piano, alternando letture e riletture, ho letto ogni cosa scritta da queste strabilianti sorelle, fino ad ora. Il professore è l'ultima opera delle Bronte che mi mancava da leggere, e ora l'ho letta.
Considerato all'unanimità il romanzo peggiore di Charlotte, è anche quello che lei reputava il più realistico, il primo proposto a un editore, il primo che lei ritenesse degno di raggiungere il grande pubblico. Mi sono accostata a questo libro in punta di piedi, emozionata e timorosa a un tempo. Timorosa, perchè avevo paura che non mi piacesse; emozionata perchè è pur sempre un libro scritto da Charlotte Bronte.
La lettura ha confermato quelli che erano stati i miei pronostici.
Il professore è senz'altro il romanzo meno d'impatto di Charlotte. Sicuramente il più realistico, reca forte in sè l'impronta della scrittrice. Virginia Woolf aveva accusato Charlotte di "rovinare" le sue opere inserendovi troppo di sè, dei suoi rancori e delle sue passioni, senza riuscire a mantenere il giusto distacco. Quello che per Virginia Woolf era un difetto, per me è un pregio. La personalità di Charlotte, così originale e interessante, scorre tra le pagine, rendendo anche un libretto non particolarmente interessante degno d'attenzione. Questo romanzo ha in sè i semi dei temi più cari a Charlotte, quelli che affronterà con più maturità e abilità nei suoi altri romanzi.
Il protagonista, William Crimsworth, narra in prima persona gli eventi, classificandosi come unico narratore maschile di Charlotte. Come protagonista è assolutamente detestabile. Charlotte riunisce in lui quelli che ritiene i migliori attributi maschili, riuscendo a creare un manichino che rimane narrativamente immobile per tutto il romanzo, che non muta e non cambia. La sua controparte femminile, Frances Henri, ha lo stesso difetto: Charlotte cerca di renderla una versione cartacea di sè stessa, aggiungendovi alcune delle caratteristiche femminili che lei, immagino, considerava imprescindibili, cercando di creare qualcosa di perfetto e trovandosi tra le mani una macchietta. La storia è molto piana, non presenta eventi di particolare interesse, ma lo stile di Charlotte lo fa scorrere abbastanza bene.
Perchè allora leggere questo libro?
Non consiglierei a nessuno di accostarsi a Charlotte Bronte con questo romanzo. L'ho trovato infatti interessante più perchè mi ha concesso di avvicinarmi ancora di più a Charlotte come persona che non per il suo effettivo valore letterario.  
Quella che ci viene raccontata, infatti, è una storia che aderisce molto alla realtà e che, da un certo punto in poi, diventa lo specchio dei desideri della scrittrice. Non si può leggere Il professore senza sapere prima che Charlotte (con la sorella Emily) visse effettivamente a Bruxelles per un periodo, come studentessa nel pensionato dei coniugi Hegèr. Charlotte, però, si innamorò di Monsieur Hegèr e dovette lasciare il pensionato e tornare in Inghilterra. Questa esperienza - da me sintetizzata il più possibile - la segnò moltissimo e segnò tutta la sua produzione futura. I giudizi sui belgi sono infatti impietosi e la moglie di Hegèr verrà reincarnata prima in M.lle Reuter - nel Professore - e poi in Madame Beck, nel meraviglioso Villette. Entrambe queste donne, piacenti e scaltre, cercheranno di impedire il coronamento amoroso dei protagonisti; sia Frances Henri che Lucy Snowe sono alter ego di Charlotte, molto simili fisicamente e caratterialmente. Se però Frances è, come dicevo prima, una macchietta, Lucy è uno dei personaggi femminili più belli e tristi della letteratura. 
Il professore, però, a un certo punto si distacca dalla realtà e ci consente di spiare il futuro sognato da Charlotte. Non vi svelerò di cosa si tratti - e comunque, chi conosce Charlotte potrà immaginarlo. Questo libro è imperdibile per il semplice fatto che costituisce l'ultimo tassello per chiudere un quadro, quello di una scrittrice e di una donna. Non è un grande romanzo, ma è sicuramente l'impronta di una grande scrittrice.

Virginia



15 commenti:

  1. Eccomi Virginia e dire che ti scrivo adesso emozionata dalla tua recensione è poco. Amiamo entrambe Charlotte e le sorelle Bronte, le amiamo e le consideriamo amiche, addirittura "anime gemelle" per certi versi, se posso permettermi. Da ogni tua parola traspare il tuo affetto, incondizionato, pur e vero per loro ed io non posso fare a meno di leggere emozionatissima per aver trovato un'amica che condivide tutto questo! Mi sono ritrovata in ogni considerazione, in ogni annotazione a "il professore", non è Villette, non è come nessuna delle altre opere di Charlotte ma è scritto da Charlotte e c'è una parte di lei ed io non posso che esserne affezionata! Mi piacerebbe continuare a parlerne per ore ma mi fermo qui, mandandoti un abbraccione e dicendoti ancora una volta quanto sia grande questa recensione e quanto io sia felice di aver incontrato un'amica affezionata quanto me a Charlotte, Emily ed Anne! <3 <3 <3 un abbraccioneeee

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    1. Ely, adesso arrossiscoxD Non sai come sono felice di questo commento e di tutto quello che hai scritto (non è che puoi, tu DEVI permetterti). Le sorelle Bronte sono nei nostri cuori e in quelli di molte altre ed è bellissimo che tu abbia capito il non detto di questa recensione:) Un abbraccio<3

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  2. Bellissima recensione *.*
    Per conoscere un autore come lo conosci tu vanno letti assolutamente tutti i romanzi, nessuno escluso, e come hai detto, questo conclude un puzzle sulla Charlotte Bronte :)
    Pensavo di leggerli anche io, ma per il momento mi concerto sulle poesie e i poemi di Emily (che delle sorelle è la mia preferita, anche se non ho ancora letto nulla di Anne D:)
    Non vedo l'ora di arrivare a leggerli come te ^^
    A presto :D
    -G

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    1. Ciao -G, grazie del passaggio:) Sono contenta che la recensione ti sia piaciuta! Le sorelle Bronte te le consiglio in toto (di Anne soprattutto La signora di Wildfell Hall - bellissimo - mentre il più famoso Agnes Grey solo per completezza, almeno a mio parere), non solo per la bibliografia - comunque splendida - ma anche per loro come autrici e per le loro vite. Anch'io amo molto Emily e credo che Cime tempestose sia il libro più bello del terzetto (anche se di poco, considerati certi capolavori:)).
      Non vedo l'ora di sapere la tua opinione:)
      A presto!

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  3. Io mi sono accostata alla Brontë proprio con questo romanzo, eppure non ne ho avuto un giudizio tiepido o negativo, né mi è parsa un'opera insipida: bisogna anche avere l'onestà di approcciarsi ad un libro nel rispetto della sua storia, in questo caso con la consapevolezza che si sia trattato di un'opera prima... e la nota dell'autrice preposta all'edizione Fazi aiuta a ricostruirne il contesto. Quindi proseguirò di certo nella conoscenza di questa autrice, anche tenendo presenti i riferimenti incrociati che ci hai fornito! :)

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    1. Io parlavo più che altro per mio gusto personale, poi ognuno ha il suo ed è sacrosanto:) Per alcuni Il professore è il romanzo migliore di Charlotte. Diciamo che, per parte mia, non lo consiglierei a un novellino ma ciò non toglie, come hai sottolineato tu, che potrebbe piacere ugualmente. Sicuramente è un'opera prima e si sente! Però, come ho detto, non è stato un brutto romanzo, semplicemente non è all'altezza degli altri, ma questo sempre secondo me:) Spero che ti piaceranno anche gli altri romanzi e attendo con curiosità la tua opinione:)

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  4. Bellissima recensione! Ammiro la tua enorme conoscenza della vita e delle opere delle sorelle Bronte, si vede che sei veramente appassionata. Non ho ancora letto Il professore ma, dopo aver letto il tuo post, credo lo terrò per ultimo, perché a volte penso che le prime opere di un autore vadano lette solo in seguito ai suoi veri capolavori, per meglio capirne ogni aspetto e caratteristica e non rischiare di rimanere inutilmente delusi. Nel frattempo mi sto leggendo Cime tempestose e LO ADORO!

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Grazie:) Alla fine è poi questione di gusti, magari a te piacerà moltissimo:) Sono sicuramente un'appassionata, ma di certo non un'esperta! Spero di diventarlo, però, in futuro. Cime tempestose*-* Meraviglioso, non vedo l'ora di leggerne la tua recensione!

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  5. Ciao! :) Complimenti per la recensione, è davvero bellissima :)

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  6. I riferimenti autobiografici di Charlotte sono sempre apparsi graditissimi anche a me. E' quello che rende ad esempio un romanzo come Jane Eyre assolutamente affascinante.

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    1. Concordo su tutta la linea:) Fra l'altro, mi ha sempre fatta sentire vicina a lei, mentre il distacco preferito dalla Woolf, al contrario, mi ha sempre fatta sentire distaccata a mia volta dallo scrittore (nel mio caso, faccio l'esempio di Jane Austen).

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  7. Ciao Virginia! Mi stavo perdendo questa recensione! ^__^ Adoro Charlotte ed Emily e non ho ancora letto questo romanzo, quindi leggere cosa ne pensi tu mi è davvero di aiuto!
    Come te, anche io intendo leggere tutto di Charlotte e venendo a conoscenza della tua opinione su questo testo, continuo a credere che devo farlo mio. Mi è piaciuta molto la tua sincerità quando hai scritto che a chi non ha mai letto Charlotte non conviene iniziare da questo testo, l'ho trovato un consiglio molto vero e sincero. Ma poichè io ho già letto i suoi scritti, devo assolutamente fiondarmi anche su questo! ^___^

    Grazie per questa splendida recensione! Un abbraccio!

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    1. Ciao Antonietta, che bello sentirti! Questo testo è assolutamente da recuperare se si ama la scrittrice, anche solo per amor di completezza. Tu che hai letto anche altro non avrai problemi:)
      Un abbraccio!

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