lunedì 9 ottobre 2017

Chiacchiericcio#7: Le storie ci cambiano




Buongiorno a tutti e buon lunedì! Oggi torno con una rubrica che doveva essere a cadenza mensile ma che, neanche a dirlo, è caduta nel dimenticatoio dopo poco tempo. Per chi non la conoscesse, è semplicemente quell'articolo che mi prendo per chiacchierare in maniera un po' più intima con voi. Non tornerà tutti i mesi, però mi piacerebbe rispolverarla, una volta ogni tanto.
Oggi parliamo di un argomento che mi è sempre interessato molto. Sono molti i libri belli - o anche bellissimi - che un lettore trova sul suo cammino ma, se ci pensate bene, sono pochi quelli che non si limitano a segnarci ma che impattano su di noi, cambiano il nostro modo di pensare e influenzano la nostra realtà. Certo, quello è molto difficile, ma talvolta accade. Ho deciso di ripercorrere con voi questo mio brevissimo ma importante percorso, che spesso è solo la concretizzazione di un cambiamento avvenuto in mesi o anni e poi consolidato da parole giuste lette al momento giusto.




Non potevo non parlarvi di lui, perchè tutto è partito da qui.
Per il mio ottavo compleanno, mio zio mi regalò Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Qua ha inizio la mia esperienza da lettrice e, per certi versi, il cambiamento più profondo. HP mi ha portata alla lettura, che è diventato per me il momento più importante della giornata. Non mi ha mai portato altro che gioia questa mia passione e quindi non smetterò mai di parlarvi di quel giorno e di ringraziare J.K. Rowling per avermi introdotta in questa realtà.



A 11 anni vidi il film di Zefirelli tratto dal celebre romanzo Jane Eyre. Pochi giorni dopo, in biblioteca, trovai questa precisa edizione e me la portai a casa. Nonostante io ne abbia acquistate altre due e abbia letto questa storia in altre edizioni ancora, rimango affezionata a questa, perchè è la prima, quella con cui ho conosciuto l'amore, in un certo senso.
Si può dire che Jane Eyre sia stata la mia personale educazione sentimentale. Se, come dice la mia professoressa di letteratura francese, la sua generazione lo ha conosciuto con La principessa di Cleves, io l'ho trovato qui, per la prima volta. Col senno di poi, mi ritengo molto fortunata, perchè il mio esempio è una donna intelligente e umile, modesta ma mai sottomessa, fiera e orgogliosa e pronta a sacrificare perfino la propria felicità per rispettare sè stessa e i propri ideali.
Che dire, poi, del signor Rochester? Non un uomo semplice, non un uomo giovane o bello (non che sia vecchio, certo!). Il signor Rochester è la perfetta controparte per Jane: fiero e orgoglioso, intelligente, mai sottomesso. Certo, in lui troviamo anche una certa arroganza, per non parlare di un carattere chiuso e bizzarro, ma è per questo che l'ho amato e che continua ad essere il mio primo amore e, forse, anche un modello - inarrivabile. Certo non è perfetto, ma con il signor Rochester ho imparato che l'amore è quello che si associa al rispetto dell'altra persona, per l'ammirazione per il suo carattere e la sua intelligenza, prima ancora che per il suo aspetto. Poi, ripeto, non è perfetto: è un manipolatore, un prepotente e un bugiardo, ma Jane non gli si arrende mai ed è questa la differenza con altri libri più moderni.



Avevo 16 anni quando lessi questo libro. In seguito lessi tutto ciò che trovai in biblioteca di Natsuo Kirino, ma questa rimane l'opera che più di tutti mi ha segnata e turbata. Non si lega a un'ideologia specifica come nel caso degli altri libri. La sua influenza fu più sottile e profonda e fu soprattutto un trauma. Si, Grotesque mi colpì come un pugno e lo amai e odiai alla stessa maniera. In tre giorni di frenetica lettura mi immersi per la prima volta nel Giappone crudele di questa autrice, che prendeva tutte le mie debolezze, tutte le mie insicurezze e le esponeva al mondo senza pietà, in tutta la loro meschinità. Non so se, leggendolo adesso, ne sarei stata turbata alla stessa maniera, perchè sono cambiata. Eppure credo che Natsuo Kirino abbia - involontariamente - messo su carta la mia più grande paura e che anche adesso non mi lascerebbe indifferente. Leggere questo romanzo è stato come viaggiare nelle mie più profonde oscurità e paure e nel riemergere mi rimase per giorni un senso di angoscia e turbamento che ricordo ancora.




Se i primi titoli sono tutto meno che nuovi per chi mi segue già da un po', adesso comincio a mostrarvi quei titoli che ho incontrato in tempi più recenti e la cui influenza è stata determinante in altri sensi.
Ho letto Dio di illusioni a 20 anni. Era un momento durissimo: avevo finito le superiori ma rimandato l'università a data da destinarsi, senza sapere bene che fare. Per motivi personali, mi sono ritrovata a fare un corso da OSS. Un'esperienza determinante per me, in positivo come in negativo. Qua si è aperto un periodo cupo che ancora non si è chiuso del tutto, una crisi che mi ha cambiata e non lo dico tanto per dire. In un momento dove mi approcciavo a una realtà lavorativa che prometteva di durare una vita e che mi ingrigiva, spegneva ogni mia creatività, ho letto questo libro. Un capolavoro, per me, sul passaggio dall'adolescenza all'età adulta, una riflessione senza sconti sulla cultura e sulla natura umana. Sembrava che parlasse di me e per me e nelle parole di Donna Tartt ho ritrovato ciò che avevo perso: l'amore per la conoscenza, per lo studio della letteratura e di tutto ciò che definiamo umanistico. Grazie a questo libro mi sono iscritta all'università e ho deciso di provare a darmi un'opportunità.




Si passa qui a tutt'altro argomento - senz'altro più spinoso.
Ho letto A sangue freddo a 21 anni e Capote è andato a cementare ed esplicare una convinzione che da anni era dentro di me ma ancora non avevo ben compreso.
L'argomento della pena di morte è controverso. Tutti, prima o poi, ci troviamo ad arrovellarci intorno a questo quesito: è giusto o no? Il fatto che da noi in Italia non ci sia non ci esenta, a mio parere, dall'interrogarci al riguardo, a maggior ragione alla luce di quanto sta avvenendo nel mondo.
Per tutta la mia adolescenza sono stata a favore della pena di morte. Non sono un carattere pacato, anzi. Mi arrabbio facilmente - anche se magari non lo mostro - e ho quel genere di rabbia impetuosa che brucia con forza sul momento ma che si spegne con altrettanta velocità. Leggendo e vedendo certe cose, è fin troppo facile cedere alla rabbia e a istinti più primitivi.
Eppure.
Crescendo, ho iniziato a mettere in dubbio quella che era stata una mia ferma convinzione. Per mia natura mi metto molto in discussione e in questo caso cominciai a dubitare di ciò che avevo sempre affermato con sicurezza. Il capolavoro di Capote non ha fatto altro che mettere in luce con prepotenza quelli che erano i miei dubbi e le mie incertezze, e lo ha fatto senza voler convincere, limitandosi a esporre con uno stile quasi asettico una vicenda di cronaca nera. Nulla è stato inventato, nulla è certo se non la colpevolezza degli imputati, eppure comunque alla fine del libro avevo un'idea chiara della mia posizione in merito. Che era diametralmente opposta a quella che avrei avuto pochi anni prima.

Questi sono stati i libri che, finora, hanno inciso in maniera oggettiva sulla mia vita e sul mio modo di pensare. Sono pochi, ma se rifletterete vi renderete conto che anche nel vostro caso si possono contare sulla punta delle dita.
Nel prossimo Chiacchiericcio, vi parlerò dei film che hanno influenzato la mia visione. Anche qui saranno pochi ma significativi (ovviamente per me).
Adesso però tocca a voi? Ci sono dei libri che vi hanno cambiato? Se si, quali?

Virginia



14 commenti:

  1. Comincio con il dire che adoro questa rubrica :) poi capisco quando parli della differenza fra libri belli e libri che ci cambiano, se in un anno un lettore avrà (si spera) almeno una decina di libri belli, libri che invece lo hanno cambiato probabilmente... uno al massimo.
    Adoro Il prigioniero di Azkaban e Jane Eyre e Dio di illusioni, non mi hanno cambiata ma li adoro, quindi corro a mettere in wish list gli altri due titoli :)
    Libri che hanno cambiato me invece: ora sul momento non mi verranno mai in mente tutti... però posso dirti il primo, quello che mi ha fatto innamorare della letteratura ed era un libro di Salgari su Sandokan, e poi l'ultimo: Il senso di una fine di Julian Barnes, vorrei che tutto il mondo lo leggesse, è scritto benissimo, ma la cosa più bella non è la storia in sé, ma i commenti qui e là che l'autore fa ogni volta che divaga un po' dalla trama principale.
    Eri favorevole alla pena di morte? Mi sorprende un po' quando trovo gente favorevole perché sembra che sono tutti sempre contrari

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    1. Grazie:) Anche a me piace scriverla, solo che una volta al mese era diventata un po' impegnativaxD
      Gli altri due titoli te li consiglio assolutamente, Grotesque solo se sei pronta a farti prendere a pugni in faccia, è terribile (ma bello).
      Mi segno il titolo che hai riportato, sono curiosa!
      Ebbene si, ero favorevole, e pure con molta convinzione, lo ammetto! Ci ho messo anni di dubbi e ripensamenti per cambiare idea con decisione e in maniera razionale e ragionata.

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  2. Credo che Harry Potter sia la pietra miliare della lettura di un po' tutti noi.
    Per me è stato il primo libro impegnativo - ed ero solo una bambina.

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    1. Si, noi siamo davvero la HP generation - e fieri di esserlo*-*

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  3. Questi sono post che letteralmente adoro, perché hanno il duplice merito di far parlare di sé e dei libri che hanno significato qualcosa sul nostro percorso di lettori.
    Dei libri che citi, ho letto Harry Potter e Jane Eyre. Quest'ultimo resta per me, che l'ho riletto a distanza di venti anni trovandolo straordinariamente e indiscutibilmente migliore di quanto lo avessi percepito prima, il romanzo più bello di tutti quelli che ho letto.
    Non conosco gli altri, ma le tue descrizioni me ne fanno venir voglia. Applaudo alla tua sensibilità per aver scoperto la lettura a otto anni e non esserti mai più fermata. E se sei in grado di lasciarti coinvolgere da un libro al punto da ringraziarne l'autore per aver cambiato un tuo percorso di vita, davvero mi inchino alla tua intelligenza. Adoro i giovani così piene di buone intenzioni nei riguardi dei libri.
    Io ho qualche libro che per me significa un ricordo particolare, non credo che nessuno dei libri che ho letto mi abbiano cambiato la vita. Anch'io provo un senso di gratitudine. Noi lettori siamo dei privilegiati. :)

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    1. Be', innanzitutto ti ringrazio!
      Ho iniziato a leggere piccola non per precoce intelligenza ma per caso. Sicuramente vedere molti libri girare per casa e avere una madre grande lettrice mi ha indirizzata bene e HP è un libro fatto apposta per intrappolare i più giovani, prova ne è il fatto che moltissimi miei coetanei sono partiti proprio con HP. Non so che sensazione dia a leggerlo per la prima volta da adult. Da bambini è come vivere in un sogno. E il ringraziamento a chi ti dà così tanto è dovuto:) Credo che ogni lettore conosca la gioia e la gratitudine di incontrare anime affini delineate da autori morti da tempo o lontani per geografia e modo di vivere. Come dici tu, siamo dei privilegiati:)

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  4. Argomento molto interessante!
    Ho letto molti libri, gran parte bellissimi, ma quelli che mi hanno segnato e che ricordo per determinati motivi si possono contare su una mano. Tipo Hunger Games, che è sì, un libro per ragazzi, ma per me Katniss resterà un modello da seguire. O La fattoria degli animali, che mi ha fatto riflettere su molti temi che dopo mezzo secolo restano ancora attualissimi.

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    1. Grazie:) Hai colto perfettamente il senso del mio articolo e non era scontato! Hai nominato dei libri molto "politici" e Orwell è un pezzo che mi riprometto di recuperarlo. Invece che col più classico 1984 credo che partirò proprio con questo titolo ^^

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  5. Sono tutte letture davvero belle e premetto che ho letto solo Jane Eyre ma da come parli degli altri, se sente a pelle che ti hanno toccato, cambiato come dici tu. Trattano tutti argomenti profondi ed intensi, forse anche scioccanti ed inevitabilmente segnano. E parlando delle Bronte, a me ha segnato moltissimo Cime tempestose e da quella lettura fatta molte volte che devo assolutamente rifare, è nato anche un po' di Ogni notte vengo da te. Mi piace moltissimo questo post, spero di riuscire a farlo anche io. *___*
    Un abbraccio!

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    1. Ciao Antonietta, sono felice che l'articolo ti sia piaciuto e sarei molto curiosa di leggerne uno analogo sul tuo blog!
      Cime tempestose è un libro bellissimo e si, ora che l'hai detto un po' della sua oscurità ha trovato sicuramente posto in Ogni notte vengo da te. Un ottimo libro dal quale farsi ispirare, direi^^
      Un abbracciò!

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  6. Ciao Virginia! Questo post mi è piaciuto tanto perché ho scoperto piccoli pezzetti di te e della tua vita. Mi ha colpito in particolare la tua decisione di iscriverti all'università lasciando da parte un lavoro magari sicuro, ma non appagante. Hai fatto benissimo! Non c'è niente di peggio di una vita frustrante. E ora vorrei leggere anche io Dio di Illusioni, mi hai incuriosito molto :)

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    1. Ciao Maria, sono felice se questo articolo ti è piaciuto ^^
      I libri possono davvero aprirvi la mente, secondo me, ma le opere d'arte in generale possono farlo.
      Dio di illusioni è un capolavoro, se non della letteratura almeno per me. È stato una tappa importante per il mio percorso*-*
      Se poi lo leggi fammi sapere!

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  7. Ciao :-) Tutti i libri che hai nominato dopo Harry Potter sono nella mia lista di letture da fare ormai non so da quanti anni. Sono libri che non ho letto sia perché non ho avuto una educazione alla lettura da bambina ( ma sto recuperando) e poi perché ogni volta penso di non avere la giusta concentrazione per farlo. Sicuramente anche per me Harry Potter è stato il ritorno di fiamma ad una passione che nata presto ho alimentato un po' per volta, mi unisco ai tuoi ringraziamenti per questo. Altro libro è sicuramente RADICI che è stato uno dei miei primi libri da adulta. RITRATTO DI SIGNORA di James che ho odiato mentre leggevo, ma sicuramente è uno di quei romanzi che mi hanno fatto capire come non bisogna mai annullare se stessi per gli altri o per la società. Poi.. non so, adesso, d'impatto questi sicuramente ce ne sono altri ma devo pensarci bene e fare la giusta cernita. Un bel post!

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    1. Ciao:) Io è una vita che vorrei leggere James e ho anche il librone Newton Compton con buona parte dei suoi lavori. Un giorno mi ci approccerò sicuramente!
      HP credo che abbia introdotto alla lettura un'intera generazione, un piccolo pensiero era d'obbligo*-*

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