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Immagine trovata su Google e NON creata da me! |
Questo post è un esperimento. Da una parte voglio vedere se si pubblicherà magicamente nella data impostata (mercoledì 27/7), dall'altra voglio un po' variare il blog e renderlo un po' più dinamico con nuove rubriche, rapide da preparare ma molto carine (almeno secondo me:)).
Questa in particolare, diffusissima sul web, è stata creata dal blog Should Be Reading e consiste nel rispondere a tre semplici domande:
What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
What did you recently finish reading? (Quale libro hai appena finito di leggere?)
What do you think you'll read next? (Qual è il prossimo libro che pensi di leggere?)
Eccovi le mie risposte, è scontato che avrò grande piacere nel sapere le vostre, quindi scrivetele pure nei commenti o, in alternativa, linkatemi il vostro blog, se tenete la rubrica:)
WHAT ARE YOU CURRENTLY READING?
Appena mette piede nella sua stanza d’albergo sulla Costa Brava, il giovane Udo Berger ottiene, dopo molte insistenze, che gli venga portato un grande tavolo, sul quale piazza il wargame di cui è campione assoluto e di cui intende elaborare nuove e più audaci strategie: il Terzo Reich. L’atmosfera è delle più beatamente, ottusamente balneari. Eppure, quasi subito, sentiamo che non tutto è luce, e che nell’ombra sono in agguato fantasmi inquietanti. Né ci vorrà molto perché la liscia superficie della routine vacanziera si incrini: e dalle fenditure vedremo apparire qualcosa in cui non potremo che riconoscere il Male. A mano a mano che l’estate si spegnerà, l’albergo, svuotandosi, assomiglierà pericolosamente a quello di Shining – mentre noi, insieme a Udo (sempre più ossessionato dal suo gioco, e risoluto a trovare il modo di portare alla vittoria l’esercito tedesco nella seconda guerra mondiale), cominceremo a interrogarci sugli eventi ominosi a cui andiamo assistendo. A chiederci, per esempio, che cosa abbia davvero in mente Frau Else, l’affascinante ed enigmatica proprietaria dell’albergo, o perché il Bruciato, l’uomo dal corpo e il volto coperti di cicatrici ripugnanti che vive sulla spiaggia, abbia ingaggiato contro Udo una lunghissima partita di Terzo Reich – una partita che sembra trasformarsi, a poco a poco, in una cruenta, allucinata «lotta per la vita e per la morte». Ma soprattutto ci chiederemo per quali tortuose vie quel che avviene nel gioco influenzi gli avvenimenti del mondo reale – o non è piuttosto il contrario? Pubblicato a sette anni dalla morte dell’autore, questo romanzo del primo Bolaño rivela già tutta la forza e la sapienza della sua scrittura, la sua capacità di evocare atmosfere di sorda, velenosa minaccia.
Finalmente sono riuscita ad approcciarmi a questo autore. Sono ormai oltre la metà e questo libro e spero di potervi lasciare presto la mia opinione!
WHAT DID YOU RECENTLY FINISH READING?
Il professore è il primo romanzo scritto da Charlotte Brontë. Inizialmente rifiutato dagli editori perché giudicato troppo realistico, fu pubblicato solo nel 1857, due anni dopo la morte dell’autrice. Il protagonista è William Crimsworth, primo e unico narratore maschile da lei utilizzato, il quale racconta in prima persona la sua storia: uomo sensibile e colto, fugge da un lavoro pesante e competitivo nella zona industriale dello Yorkshire e si trasferisce in Belgio per insegnare presso un istituto femminile. Qui conosce Frances Henri, studentessa indigente e particolarmente dotata della quale poco alla volta si innamora, corrisposto. Ma la coppia non avrà vita facile: saranno infatti molte le avversità che i due dovranno affrontare – a cominciare dall’aperta ostilità dell’astuta direttrice della scuola – prima di riuscire a coronare il loro amore.
Come Villette, Il professore prende spunto dall’esperienza personale della Brontë, che nel 1842, quando studiava il francese a Bruxelles, si innamorò del suo insegnante, Monsieur Héger (una relazione che non ebbe però un lieto fine). Lettura trascinante, il romanzo formula un’estetica nuova, mettendo in discussione molti dei presupposti su cui era basata la società vittoriana e rivelandosi come precursore dei lavori più maturi dell’autrice: l’approfondimento psicologico dei personaggi e la vivacità descrittiva degli ambienti in cui si muovono sono chiaramente riconducibili al genio di Charlotte Brontë.
Con questo libro ho finito la bibliografia delle sorelle Bronte (sigh!) e l'ho recensito qui.
WHAT DO YOU THINK YOU'LL READ NEXT?
«Città amara è il rovescio del sogno americano», scrive Joyce Carol Oates. È proprio al sogno di fama e ricchezza, però, che guardano Ernie Munger, giovane pugile di deboli ma ancora non sopite speranze, e Billy Tully, duramente provato dalle delusioni subite dentro e fuori dal ring. Entrambi vivono nella piccola città di Stockton, in California, frequentano la stessa palestra e sperano di poter prima o poi conquistare un posto al sole nel circuito dei professionisti. Ernie e Billy si conoscono appena ma le loro vite, come quelle di molti altri del giro, procedono inciampando negli stessi passi falsi, tra amori sfortunati, lavoretti precari e sbornie colossali consumate in squallidi bar.
Con uno stile asciutto e privo di sentimentalismi, Leonard Gardner tratteggia mirabilmente il lato oscuro della boxe, popolato da quei proletari dei guantoni che si muovono nelle pieghe di un’America opulenta e vincente, troppo spesso dimentica di quanti non ce la fanno e restano indietro.
Città amara, un classico della letteratura sulla boxe, è stato pubblicato nel 1969 e successivamente è divenuto un film di culto diretto da John Huston.
Con uno stile asciutto e privo di sentimentalismi, Leonard Gardner tratteggia mirabilmente il lato oscuro della boxe, popolato da quei proletari dei guantoni che si muovono nelle pieghe di un’America opulenta e vincente, troppo spesso dimentica di quanti non ce la fanno e restano indietro.
Città amara, un classico della letteratura sulla boxe, è stato pubblicato nel 1969 e successivamente è divenuto un film di culto diretto da John Huston.
«Un perfetto concentrato di storia americana. Indimenticabile»
Joyce Carol Oates
Joyce Carol Oates
«Gardner ha ridato dignità a un mondo raramente esplorato con tale poesia e padronanza».
«New York Times Book Review»
«New York Times Book Review»
Ragazzi, questo libro mi ispira dalla pubblicazione, non vedo l'ora di leggerlo! E poi, diciamocelo, vorrei almeno provare a rientrare nei tempi bibliotecari e a non fare la buzzurra come mio solitoxD
Con questo ho finito. Condividete pure con me le vostre risposte e i vostri blog, se tutto va bene vi riaggiornerò con le mie letture la settimana prossima e dita incrociate per la pubblicazione programmata!
Virginia